Pulsano

Vi sono numerose ipotesi circa l'origine del nome di Pulsano. L'ipotesi più accreditata sostiene che il termine "Pulsano" deriva da “ab insigni abitantium pulsu”, cioè dal polso forte degli abitanti, o da antichi tornei di braccio di ferro che avvenivano in varie occasioni tra i soldati e i cittadini più forti. Secondo un'altra ipotesi, il toponimo deriverebbe dal nome latino Publicianus (o Plautius), uno dei patrizi romani che fece di questa località la sua residenza estiva. Oppure, il nome Pulsanus potrebbe derivare da "pulsus" inteso come "spingere, respingere, forza", o dal nome latino "fulix", folaga, in quanto il luogo in cui sorge attualmente il paese un tempo era una località paludosa, abitata appunto da folaghe. Infine, altri sostengono che l'attuale nome di Pulsano sia nato dal termine bizantino Puluetzanon.

Origini

Nel Golfo di Taranto, a 37 metri sul livello del mare, sorge Pulsano con le sue origini remote. Gli scavi archeologici effettuati, in passato, sulla costa hanno messo in luce una tipologia insediativa dell’Età del Bronzo, cioè una necropoli ed un villaggio della fine del XV secolo a.C., il quale aveva stretti rapporti commerciali con i micenei, dato confermato dalla presenza di ceramica micenea oggi conservata al Museo Archeologico di Pulsano (MAP). Presumibilmente, nel corso dei secoli, scorribande e saccheggi di pirati, costrinsero i pacifici abitanti delle zone costiere a spingersi sempre più verso l’interno, alla ricerca di un territorio ugualmente fertile ma più protetto e distante dal mare, cominciando così ad abitare il punto più alto di Pulsano, denominato, poi, con il nome di origine longobardo di "Scorcora".

Medioevo

Pulsano fece parte dell'Impero Bizantino (VI-XII secolo d.C.) e, successivamente, del Principato Normanno di Taranto e del Regno Angioino di Napoli (1262-1816).
Verso il XII secolo, a causa delle reiterate scorribande saracene lungo la costa, la popolazione pulsanese si spostò ancor di più nell'entroterra e i Normanni, preso ormai il controllo di tutto il tarantino, diedero avvio alla costruzione di un casale, il quale, verso la fine del 1300, venne acquistato dalla famiglia De Falconibus. Marino De Falconibus, segretario del Principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo, dal 1430 al 1435 ristrutturò ed ampliò l'antico casale normanno, edificando la fortezza ancora oggi visibile, ultimo baluardo a difesa del Principato.

Sul finire del XVI secolo, poi, gli aragonesi edificarono varie torri di avvistamento costiere a difesa di possibili invasioni turche.

Età Moderna

Nel 1617, Pulsano rientrò nei possedimenti dei Muscettola, Principi di Leporano e altri feudi limitrofi, fino al 1900.
Tra il Settecento e l'Ottocento sorsero molte norie (dette 'ngegne nel dialetto locale), strutture ancora visibili dotate di impianti di sollevamento idrico a trazione animale.

Giovanni Giannone, sindaco per otto volte, salvò a sue spese la cittadina dal colera, acquistando quintali di calce da spargere per tutto il paese come antisettico.
A livello statale, Pulsano passò dal Regno di Napoli al Regno delle Due Sicilie (1816-1860), poi al Regno d'Italia e all'attuale Repubblica Italiana.

Con l'abolizione della feudalità nel Regno di Napoli (1806), fu istituito il Comune di Pulsano, il quale, fino al 1820 comprese anche l'abitato di Leporano.
Nel 1923 Pulsano entrò a far parte dell'istituenda Provincia dello Jonio e dal 1951 divenne Provincia di Taranto.